Immaginate: Frank Sinastra nel pieno della sua carriera come uno degli artisti più celebri ed iconici di tutti i tempi, che inaugura il nuovissimo teatro Ballroom (ora il Gordie Brown Showroom) all’interno del Golden Nugget nel 1984. Ci troviamo proprio nel cuore di Downtown Las Vegas, una città a cui è stato legato per decenni.

La magnificenza. Lo sfarzo. L’entusiasmo della prima.

E Sinatra che si prepara per questo importantissimo spettacolo.

La stanza dove Ol’ Blue Eyes si esibiva dal 1984 al 1989, originariamente non era stata progettata per essere una sala per spettacoli, ma una volta che il resort ha fatto firmare a Sinatra l’accordo, si è dato da fare per trasformare l’ambiente in un vero e proprio teatro. Solo una cosa non fu pronta per tempo - il camerino di Frank Sinatra.

Il camerino fu completato solo in un secondo momento, e in parte è ancora uguale a com’era più di venticinque anni fa. 

Las Vegas era il parco giochi di Sinatra

 

La sua voce unica risuona ancora oggi, sia che stiate ascoltando “Luck Be a Lady” guardando le fontane del

Bellagio’, o rivivendola tramite i tributi come lo spettacolo The Rat Pack Is Back.

Sinatra e la sua eredità verranno onorati ad un gala al Wynn Las Vegas il 2 dicembre. L’evento verrà trasmesso in TV il 6 dicembre per celebrare il centesimo anniversario dalla sua nascita.

Las Vegas era il parco giochi di Sinatra, che adorava esibirsi qui. Le tracce che Sinatra ha lasciato per la città portano a locali alla moda in cui mangiare, teatri, saloni e molto altro per tutta la vallata. Ecco un tour guidato alla scoperta di alcuni di queste pietre miliari:

 

Golden Gate Hotel & Casino

Le foto vintage di Sinatra assieme ai suoi amici più cari appese alle pareti dello storico Golden Gate, alla fine di Fremont Street, non sono una coincidenza.

Una tappa veloce per un drink al Bar Prohibition vi farà sicuramente provare l’esperienza di una Las Vegas vintage. Dopotutto, si dice che sia il posto dove Sinatra, Dean Martin a Sammy Davis Jr. assieme al resto dei Rat Pack andassero per bere qualcosa insieme.

 

Golden Steer Steakhouse

Dirigendovi verso sud sul Las Vegas Boulevard e svoltando a destra su Sahara Avenue arriverai al Golden Steer Steak House. Per circa mezzo secolo questo diner emblematico di Las Vegas è stato la meta di molte celebrità: icone della musica, da Ol’ Blue Eyes a Elvis fino a B.B. King, erano clienti abituali di questa steackhouse intima ed accogliente.

A dirla tutta, Sinatra era un frequentatore così abituale da avere un tavolo con il suo nome – già quando ci andava a cena. Quello era il suo posto, e oggi potete prenotare per cenare al suo tavolo.

 

Champagnes Café

Dirigetevi pochi isolati a est su Sahara, a sud su Maryland Parkway e vi troverete al Champagnes Café. Questo bar senza pretese è ricco di storia su Las Vegas, sia come popolare luogo d’incontro dei Rat Pack, ma anche per il famigerato Hole di Tony Spilotro nella Wall Gang.

Qui potrete ammirare il velluto rosso e le foto di Sinatra e la sua compagnia. Vale la pena farci una visita solo per la nostalgia che vi provocherà.

The Venetian

Se fate ritorno lungo Maryland Parkway verso sud e svoltate a destra su Twain Avenue, sarete sulla strade per la fantastica Strip. Da Twain Avenue passerete a Sands Dive che, quando incrocia il Las Vegas Boulevard, vi condurrà direttamente al The Venetian/Palazzo. Originariamente chiamato Sands, qui negli anni ‘60 Sinatra e i Rat Pack si esibivano nella Copa Room.

 

Caesars Palace

Se cercate un luogo ancora esistente sulla Strip in cui Sinatra si esibiva, continuate verso sud su Flamingo Road e fate tappa al Caesars Palace, la casa di Sinatra nell’ultima parte del decennio.

Sinatra inizò ad esibirsi al Caesars Palace dopo che l’acquisto del Sands da parte di Howard Hughes nel 1967 ha portato ad un’accesa disputa con la direzione del Sands riguardo i crediti di Sinatra al casinò.

 

The Flamingo

Proprio sull’altro lato della strada c’è l’hotel Flamingo. Sinatra non si è mai esibito qui, ma se siete fan dell’originale Ocean’s Eleven, ecco un punto di sosta obbligato: il Flamingo è l’unico hotel rimasto di quel film.

Questa una volta era una città dove, dopo le 18, se andavi al Caesars Palace (un altro posto dove Sinatra si esivibiva regolarmente all’apice della sua carriera) tutti erano vestiti elegantemente. Nessuno indossava pantaloncini, sandali e maglietta.

 

Stile vintage

I posti che frequentava Sinatra erano classici, ma la sua eco risuonava ben oltre questi luoghi. Rappresenta uno stile vintage, una cultura abbracciata dai fan ancora oggi.

Una visita a qualsiasi meeting mensile della “Chiesa di Sinatra” di Las Vegas conferma che la cultura dei giorni dei Rat Pack è ancora viva.

“Questo è davvero il fondamento della cultura vintage” dice Donny Jacobs, vescovo di Las Vegas. Jacobs nel 1998 ha frequentava uno di questi meeting a San Francisco ed è responsabile della fondazione di quelli a Las Vegas.

“È iniziata come una scusa per gli amici per vestirsi bene, ascoltare della vecchia musica, bersi un cocktail in compagnia e godersi un pezzo di quella vita, e da lì è non abbiamo mai smesso”, spiega Jacobs. “Ora sono dappertutto e quando sono arrivato qui da Huston, fui incoraggiato ad iniziarne uno anche a Las Vegas”.

Eric Foemmel apre casa sua a questi incontri, che hanno una media dai 7 ai 75 partecipanti.

“Trasformo la piscina in un cinema ‘dive-in’ e proiettiamo vecchi film sulla parete in cortile... ci divertiamo godendoci un po’ di musica e qualche drink con gli amici. Questo è l’obiettivo della festa”.

In qualche modo, la vita di Sinatra si basava su questi stessi incontri. Potremo anche festeggiare il centesimo anniversario dalla sua nascita, ma i ricordi che ha creato vivranno per sempre.

Buon Centenario, Chairman.