Immaginate di essere nel bel mezzo di un’intima cena all’Aureole, all’interno del Mandalay Bay, con la vostra dolce metà. La vostra attenzione sarà sicuramente catturata dalla torre dei vini alta oltre 12 metri, attorno alla quale vedrete volare elegantemente un “Angelo del Vino”, una ragazza sospesa su cavi, che si arrampica sulla torre per recuperare le bottiglie per i clienti.

In questa particolare occasione, però, la ragazza sta sorreggendo un cartello. Guardate un po’ più da vicino.

"Mi vuoi sposare?"

C’è solo un problema. Il messaggio non è per voi.

"Non c’era scritto nessun nome", spiega Eboni Lomax, che da più di dieci anni fa su e giù dalla torre in continuazione. "Tutti i clienti del ristorante l’hanno visto… Le donne erano emozionate, mentre nei pensieri degli uomini sembrava passare la stessa esclamazione: "Noooooo!”

“Non dimenticherò mai l’espressione che avevano stampata sul volto"

Eboni e Soraia Millani, gli unici e soli Angeli del Vino all’Aureole, ne hanno viste di tutti i colori dall’alto della torre. Le abbiamo portate con i piedi a terra giusto il tempo necessario per farci raccontare una giornata tipo del loro atipico mestiere:

Come siete venute a conoscenza del mestiere di “Angelo del Vino”?

Soraia: "Una mia amica mi ha parlato della posizione. Non avevo mai visto gli Angeli del Vino, e così ho guardato qualche video su YouTube, dove ho visto Eboni. Mi è sembrato fantastico! Allora mi sono presentata nel locale e l’unica cosa che mi hanno chiesto è stata se avessi paura dell’altezza”.

Che tipo di allenamento/preparazione occorre?

Eboni: “L’unica cosa fondamentale è che devi entrare nell’imbracatura, e devi sentirti a tuo agio nell’arrampicarti fino alla cima della torre. È molto stretta e più vai in alto, meno corda ti lasciano i cavi, per cui devi avere anche un bel po’ di forza nella parte alta del corpo”.

Qual è la parte che preferisci del tuo lavoro?

Eboni: “Parlare con gli ospiti. Quando il locale non è troppo pieno, siamo in giro per la sala. Saliamo sulla torre più o meno ogni 15 minuti, anche se non dobbiamo prendere una bottiglia, ma in questo modo almeno le persone ci vedono”.

Come hanno reagito la tua famiglia ed i tuoi amici quando hai descritto loro il tuo lavoro?

Soraia: “Mia mamma ha fatto commenti del tipo: ‘Ma è sicuro? Ne sei certa?’ Veniamo dal Brasile, per cui non mi ha mai visto a lavoro. Ho dovuto tranquillizzarla sul fatto che ero in grado di gestire il mio lavoro al meglio”.

Quali sono le vostre migliori bottiglie di vino?

Eboni: "Il vino che vendiamo di più è il Cabernet Sauvignon. Il Pinot Noir probabilmente è il secondo.

Se dovessi mangiare un solo piatto dell’Aureole per il resto della tua vita, quale sarebbe?

Soraia: “Il Filet Mignon”.

Eboni: “Il Carpaccio di Manzo”.

Qual è la storia più memorabile che avresti da raccontare come Angelo del Vino?

Eboni: “Penso che sia quando siamo state ospiti di Oprah. Ci hanno fatto volare … ed è stato un momento indimenticabile. Le ho versato un bicchiere di vino durante lo show. Avrebbero dovuto creare una riproduzione della torre, ma immagino che abbiano avuto poco tempo per cui hanno semplicemente montato dei cavi. Siamo rimaste in attesa sul soffitto, aspettando che Oprah ci annunciasse, e poi siamo scese sul palco. Ero nervosissima. Era come chiacchierare con la nonna. È stata davvero dolce”.

Cosa rende Las Vegas la destinazione perfetta per questo tipo di attrazioni uniche?

Soraia: “La gente viene a Las Vegas perchè vuole sentirsi come i VIP … vogliono sentirsi importanti. Quando entrate da Aureole, è proprio quello che facciamo. Vi facciamo sentire come delle vere celebrità. Tutti i nostri ospiti sono Very Important People”.

Quando non vesti i panni di Angelo del Vino, cosa ti piace fare/dove ti piace mangiare all’interno del resort? Quali sono gli altri divertimenti di Las Vegas che ami?

Eboni: “Adoro uscire a cena. Penso al cibo in continuazione. Gran parte della mia famiglia vive qui. I miei spettacoli preferiti sono Ka e O”.

Rosso, bianco o rosè?

Eboni: “Bianco. Sauvignon Blanc”.

Soraia: “Rosso. Malbec”.